Rating di legalità delle imprese

Rating di legalità delle imprese

Introdotto da DL 1/2012: che cos’è, chi lo può richiedere, come funziona e come incide nel rating di impresa

Il Rating di Legalità, che a differenza del Rating di impresa, è opzionale e trova applicazione per le imprese operative in Italia, iscritte alla camera di commercio da almeno due anni e che abbiano un fatturato non inferiore a due milioni di euro, è elemento di premialità ai fini dell’attribuzione del Rating di Impresa.

Introdotto dal Decreto-legge 1/2012 (Art. 5 ter – Rating di legalità delle imprese) modificato dal Decreto legge 29/2012 e convertito, con modificazioni, dalla Legge 62/2012

Nella definizione del rating l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato tiene conto dell’idoneità morale dell’imprenditore, dell’assenza di condanne per illeciti antitrust gravi o per violazioni del codice del consumo, per mancato rispetto delle norme a tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, per violazioni degli obblighi retributivi, contributivi, assicurativi e fiscali nei confronti dei propri dipendenti e collaboratori.

L’impresa dovrà inoltre dichiarare di effettuare pagamenti e transazioni finanziarie di ammontare superiore alla soglia di mille euro esclusivamente con strumenti di pagamento tracciabili.

Il rating ha un range tra un minimo di una ‘stelletta’ a un massimo di tre ‘stellette’, attribuito dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato sulla base delle dichiarazioni delle aziende che verranno verificate tramite controlli incrociati con i dati in possesso delle pubbliche amministrazioni interessate.

Del rating attribuito si tiene conto in sede di concessione di finanziamenti da parte delle pubbliche amministrazioni, nonché in sede di accesso al credito bancario, secondo le modalità stabilite con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze e del Ministro dello sviluppo economico.

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